Intervista a Antonio Conte, Nicola Pistoia, Paolo Triestino, Loredana Piedimonte, Pino Quartullo, Francesca Valtorta, Cristina Chinaglia, Edoardo Siravo, Sebastiano Somma, Guido Marini e Isabella Zanivan.
Un teatro elegante, accogliente, con il cosiddetto bel “salotto di Albertazzi” tra il foyer e la platea, perché proprio il grande Giorgio ne è stato direttore artistico. È il Teatro Ghione, a Roma, che presenta più di trenta spettacoli nella stagione 2019-20. Con così numerosi titoli il sipario si apre già a settembre, il 19, con “Anche gli asparagi hanno un’anima”, che Pino Quartullo adatta, dirige ed interpreta per la ricorrenza dei 120 anni di Achille Campanile. A novembre due grandi testi. “Il mercante di Venezia” di William Shakespeare, con Mariano Rigillo e giovani attori talentuosi, diretto da Giancarlo Marinelli come nella precedente versione interpretata da Giorgio Albertazzi. Successivamente “Uno sguardo dal ponte” di Arthur Miller, con Sebastiano Somma. Il Natale con Amedeo Minghi e gli illusionisti, anche internazionali, di “Abracadabra”. Dal 30 dicembre al 26 gennaio Paolo Triestino e Nicola Pistoia portano in scena in successione di cartellone due commedie molto popolari: “La cena dei cretini” e “Il rompiballe”, non a caso entrambe hanno avuto anche una versione cinematografica. Dal 24 al 29 marzo un “Aspettando Godot” di rango, diretto da Maurizio Scaparro, che infatti sarà rappresentato anche oltreconfine. Sebastiano Somma torna dalla stagione scorsa a grande richiesta, come per lo spettacolo precedente, anche per “Lucio incontra Lucio”, le vite di Dalla e Battisti curiosamente incrociate, nati a distanza di dodici ore, 4 marzo 1943 il primo, il 5 marzo il secondo. A maggio la stagione chiude in bellezza con le colonne sonore più popolari ed amate, con le immagini dei film che scorrono sul grande schermo. È “Amami Alfredo”, sul palco Giandomenico Anellino ed altri artisti per un suggestivo viaggio cinemusicale.