Pollock e la scuola di New York | The Culture
298
post-template-default,single,single-post,postid-298,single-format-standard,customer-area-active,ajax_fade,page_not_loaded,,qode-title-hidden,qode_grid_1300,qode-theme-ver-17.2,qode-theme-bridge,disabled_footer_bottom,wpb-js-composer js-comp-ver-5.6,vc_responsive

Pollock e la scuola di New York

 

L’Ala Brasini del Vittoriano accoglie uno dei nuclei più preziosi della collezione del Whitney Museum di New York. Jackson Pollock, Mark Rothko, Willem de Kooning, Franz Kline e molti altri rappresentati della Scuola di New York irrompono a Roma con tutta l’energia e quel carattere di rottura che fece di loro eterni e indimenticabili “Irascibili”. Anticonformismo, introspezione psicologica e sperimentazione sono le tre linee guida che accompagnano lo spettatore della mostra “Pollock e la Scuola di New York”. Attraverso circa 50 capolavori, tra cui il celebre Number 27 – la grande tela di Pollock lunga oltre 3m resa iconica dal magistrale equilibrio fra le pennellate di nero e la fusione dei colori più chiari -, è proposto un viaggio attraverso l’espressionismo astratto.

 

Non fa molta differenza come la pittura viene applicata fintanto che qualcosa viene detto. La tecnica è solo un mezzo per arrivare a una dichiarazione.

– Jackson Pollock