Il colibrì di Sandro Veronesi | The Culture
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Il colibrì di Sandro Veronesi

 

Conversazione con Sandro Veronesi.

Sandro Veronesi si è preso tutto il suo tempo, cinque anni. Del resto “Il colibrì”, edito da La nave di Teseo, è impegnativo, come tematiche e come estensione temporale. È un’ode alla vita intera, ce ne fa attraversare tutte le gamme e gradazioni che essa ci propone, anzi ci impone. È il tempo che decide tutto, scandisce carezze e onde d’urto spaventose, e il romanzo ci conduce e ci spinge sino ad un futuro prossimo. “Il colibrì” è Marco Carrera, il protagonista, perché anche lui ha un movimento ininterrotto per restare fermo e per non precipitare, batte le ali per restare immobile, rifuggendo i cambiamenti, per sua indole. E come il colibrì vola all’indietro, lui è in grado di risalire il tempo, quello della famiglia, dei genitori, del matrimonio, soprattutto quello della sorella, la cui prematura scomparsa è il primo grande dolore della vita di Marco. Dunque la sua immobilità, al pari di quella del colibrì, è soltanto apparente, la vita non è sospesa, presenta i suoi ineluttabili cambiamenti. Come ineluttabili sono il dolore e l’infelicita, sono però vita, pertanto vanno vissuti, non eliminati come fossero disdicevoli o impronunciabili. Marco, dopotutto, ha l’attitudine a mettere il piede nel “dolce domani”.
Dal 24 ottobre in libreria.

 

Il colibrì.

– Sandro Veronesi