God Save Paolo Sorrentino e The New Pope | The Culture
2019
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God Save Paolo Sorrentino e The New Pope

di LORENZO COLAPIETRO

Dopo lo straordinario successo di “The Young Pope”, Paolo Sorrentino – regista premio Oscar per “La Grande Bellezza” -, torna dietro la macchina da presa per mostrarci scandali e vanità che si celano dietro le spesse mura vaticane. “The New Pope” riprende il racconto dopo il malore di Papa Pio XIII, al secolo Lenny Belardo. Il pontefice è in coma e il Vaticano rischia una crisi senza precedenti. Qualcuno deve prendere le redini in mano prima che la Chiesa vada del tutto allo sbando, e viene chiamato il teologo John Henry Newman, un uomo particolare che cela non pochi segreti.

Se in “The Young Pope” l’unico mattatore era Jude Law, in “The New Pope”, il buon Jude dovrà contendersi il ruolo di protagonista con un attore di tutto rispetto: John Malkovich. Una sfida interessante quella che vede i due attori dare vita a due personaggi che sono esattamente l’opposto. Da una parte abbiamo Pio XIII, papa giovane e ambizioso la cui vita è stata votata al raggiungimento del soglio pontificio. Un riformista e rivoluzionario dotato di grande umanità ma estremamente intransigente. Una figura carismatica tanto che, in questa nuova stagione, viene idolatrato come un santo. Dall’altro lato Sir Newman, Papa Giovanni Paolo III, un uomo tormentato dal proprio passato, autolesionista e depresso, che vede il papato come un modo per risanare il suo animo spezzato. Fautore della “via media” che vede prima il compromesso e poi la rigidità del dogma. Ma se tra i due litiganti il terzo gode, chi invece rimane uno dei personaggi più belli creati da Sorrentino è Angelo Voiello, meravigliosamente interpretato da Silvio Orlando. Se Pio XIII è un santo e Giovanni Paolo III cerca la via del compromesso, il Cardinale Voiello rappresenta la Chiesa terrena, quella fatta di politica e sotterfugi. Un grande personaggio che al pregare preferisce il pragmatismo, lo sporcarsi le mani e muovere i fili dietro una tenda.


Foto di Gianni Fiorito

Un successo che però è dovuto anche all’incredibile lavoro dietro “The New Pope”. Squadra che vince non si cambia, così Paolo Sorrentino ha voluto accanto a se, anche per questo progetto, la scenografa Ludovica Ferrario. Nessuna delle scene è infatti girata all’interno del Vaticano, ma tutto minuziosamente ricostruito. La biblioteca papale, parte della facciata di San Pietro, gli interni della Basilica e la stessa Cappella Sistina, riprodotta in scala reale all’interno dello studio 5 di Cinecittà. Per ricreare l’interno e l’esterno di San Pietro ci sono voluti circa 8 mesi di lavoro complessivi a cui hanno lavorato 58 professionisti. 40 sono invece le persone che si sono dedicate alla Cappella Sistina per 6 mesi, mentre per l’interno della Biblioteca Papale erano impegnati 16 professionisti che hanno lavorato per 5 settimane.

“The New Pope” è prodotta da Wildside, Haut et Court TV, Mediapro, Sky Studios ed è in onda dal 10 gennaio su Sky Atlantic.

 

The New Pope.

– Paolo Sorrentino